Emma Larsson, farfalle in Jazz

 Emma Larsson è una delle cantanti meravigliose che ho scoperto a New York. Un’aurea particolare la circonda. Lei di origine svedese ha iniziato ad abbracciare la musica sin da piccola attraverso il suono del pianoforte (repertorio classico )poi è rimasta abbagliata dalla libertà di comunicazione ed esplorazione che regala il linguaggio Jazz, dedicandosi al canto.
Comprensibile in effetti…”ogni testa che incontri è un mondo” si dice, in questo caso un mondo di suoni con cui confrontarsi e disegnare universi dalle combinazioni infinite!
Degli studi e del suo percorso artistico, poi dei riconoscimenti e del lavoro che svolge oggi ve ne parla la sua Bio sul sito qui http://www.emmalarsson.com/?page_id=304 troverete 4 bei dischi da ascoltare…ma immergiamoci su qualcosa in particolare.
Prendiamo Irie Butterflies, disco a cui sono molto affezionata, la prima volta che l’ho ascoltata mi ha davvero fatto sentire investita da mille farfalle http://www.emmalarsson.com/?album=irie-butterflies
Ovvio che quando scrivi la tua musica parli di te o di storie che ti attraversano, ma lei riesce a creare storie sempre nuove con modulazioni (cambi di tonalità, a disegnare nuovi ambienti sonori)inaspettate, come gli eventi della vita.
La musica scritta interamente da lei ( e non è comune come abilità) racconta le sue esperienze, dall’amore, delle sfide della vita che spingono giù e della forza di risalita che la sopravvivenza ci impone.
Nei suoi accordi e melodie si intravedono orizzonti sempre nuovi e cangianti e come su una nave Emma governa tutto con grande capacità e determinazione. La sua voce non sbava mai, tutto è intonato e ritmicamente fluido.
Riesce a giocare con le modulazioni in modi arditi e interessanti.
Emma non ci lascia mai a bocca asciutta. Ha fatto ben 4 album in questi anni da quando l’ho conosciuta, quindi è molto prolifica!
Qui ascolterete un brano molto bello piano e voce parte del suo ultimo album uscito il 16/10 http://www.emmalarsson.com/?album=the-makings
è un gioiellino niente male. Lo assocerei ad un momento di relax in poltrona, un vinello d’annata e un buon libro o se no …chiudete gli occhi,lasciate che sia la musica a farvi viaggiare con la mente in posti migliori.

Altre info > website: http://www.emmalarsson.com/

Daria Biancardi, sogni di..soul

Ho conosciuto Daria Biancardi nel 2015 a Expo a Milano, e posso dire?
Non l’ho mai scordata…
A parte il riccio rosso e l’impronta vocale di mamma Aretha Franklin, per cui una volta intonata una nota ti travolgeva con la sua voce benedetta dal soul, dal tono denso, potente, dal timbro caldo e ricco di armoniche…una freccia infuocata che parte e colpisce il cuore!
E noi li, attoniti, entusiasti, sentendo come si destreggiava elegantemente con brani difficilissimi come se fossero facili.
Pensavo, vedi cosa succede quando talento e studio si incontrano?!

Lei è stata in grado di portare avanti contemporaneamente la sua passione per il canto e il lavoro a posto fisso,con caparbietà e dedizione. Daria mi ha stupito. Mi ha ispirato.
Allora iniziamo, sentite qui qualche perla dal progetto dedicato alla Franklin: https://www.youtube.com/watch?v=lDDeTuSD9VY e poi qui : https://www.youtube.com/watch?v=R8eRRXav9S0resta

Dalla Sicilia giovanissima andò a stare negli Stati uniti, a New York per realizzare i suoi sogni partecipando a vari showcases, open mic, Jam sessions e poi, incredibilmente ha avuto il coraggio e la determinazione di presentarsi con successo al famoso Mercoledì Amatoriale/Wednseday amateur night, all’Apollo theatre ad Harlem dove hanno iniziato le voci più importanti del mondo!
Per me già così basta, mi convince.
Poi curiosamente è dovuta tornare in Italia per affrontare la vita: una bimba meravigliosa in arrivo, un lavoro fisso e sacrificio. Smettere di dedicarsi completamente alla carriera di performer, cercando di garantire la stabilità famigliare. Ma Daria non è mai restata con le mani in mano e l’abbiamo vista in Festival, concerti per eventi, qualche talent show, esempio negli ultimi anni a The voice e All together now, ascoltate questa versione di Gloria https://www.youtube.com/watch?v=oNf3sEN6b4Y

… che potenza, che ardore! Quando si dice sostenere e poggiare bene i suoni con una buona gola aperta e risonanze tali da poter esprimere tutto il tuo cuore musicale e le tue idee! Allora si che il messaggio che vuoi lanciare cantando arriva!
Ho scoperto da poco che a NewYork lei ci è tornata… per vincere un concorso NY Canta, e poi fare LA SCELTA, quella di dedicarsi completamente alla musica. Quindi davvero non è mai troppo tardi, non bisogna mai sentirsi vecchi, perchè brilliamo sempre quando facciamo quello per cui siamo davvero portati e li l’età è solo un numero: Divertitevi!
E poi, occhio che lei è molto versatile…interessante anche questa versione della canzone dei REM Everybody hurts https://www.youtube.com/watch?v=pEriKvGCkC8 come suo contributo a portare attenzione alla lotta contro la violenza sulle donne.

Grazie cara Daria, che magari non ti ricordi neanche chi sono e ti chiederai come mai ti do del tu: però, Grazie che porti in alto la bandiera del soul italiano e che ci insegni che scegliere di vivere con la musica è ancora una possibilità e non un sogno impossibile.

Sito e riferimenti social : https://www.instagram.com/dariabiancardi/?hl=it

https://www.facebook.com/DariaBiancardi.Pagina.Ufficiale/?locale=it_IT

Quando la cantante chiede: “uno Standard in DoMag, grazie”

Per iniziare a parlare di Jazz, di canto, senza nominare Billie Holiday o Ella Fitzgerald dobbiamo prima definire una cosa: Lo standard Jazz.

Nient’altro che brani, canzoni tipiche del repertorio americano iniziato con la Tin Pan Alley (canzoni per musical & film) e andati avanti a costruire poi le colonne sonore degli anni 30,40 e 50; canzoni diventate grandi classici della canzone popolare, “Hit-pop” sia in America che in Europa, perché grazie al concetto Jazzistico, sono rimaste “sempreverdi”. Sono quelle melodie che superano lo spazio e il tempo, che si aggiornano a seconda della voce o dello strumento che le esegue.

Noi del settore tutto questo concetto lo chiamiamo Standard…per intenderci sarebbero in Italia, le famose canzoni di Buscaglione, Modugno, Bongusto, Carosone o Endrigo, Tenco, Paoli, e di tanti altri autori i cui pezzi sono famosi da oltre 3 generazioni, e che oggi ci si diverte a chiamare Cover!

Quindi lo standard jazz è tutto, tutto quello che è stato scritto nel passato e non è appassito. Anche brani moderni possono essere ad oggi raccolti sotto l’ombrello dello standard. L’importante è che siano pezzi talmente conosciuti che anche se modificati nelle tonalità (una Cheek to cheek da Sol a SIb Maggiore prego!) o negli arrangiamenti, archi invece che fiati, chitarre invece che pianoforti o voci potenti invece che mugugni sottovoce, nei ritmi: swing invece che lente ballate…rimangono riconoscibili e cantabili. Ecco, la magia del Jazz, la libertà del Jazz o come diceva, Juini Booth, niente generi solo Musica

In questo universo di canzoni straniere e non, (inglese, francesi, brasiliane, italiane e chi più ne ha, più ne metta)… famose se poi supportate dal travolgente e danzereccio stile swing ecc, esiste un ecosistema contemporaneo di crooner ( come Frank Sinatra e Michael Bublè) e cantanti incredibili.

Voci irresistibili, accattivanti, spericolate e intese…che voi non potete lontanamente immaginare. Quindi mettiamo da parte il PoP Italiano mainstream, quello che sentite per radio e sedetevi comodi.

Inizia il viaggio nel mondo della vocalità Jazz, bossa nova, soul & blues italiano e internazionale. Piccole perle e gemme nascoste nella selva dello streaming di radio satellitari e piattaforme che non aspettano altre che le vostre orecchie per colorare i vostri sogni!

…Sarà servito a qualcosa aver viaggiato tanto negli anni?!

Buona lettura e buon ascolto!