Chiara Izzi, dal Molise a NY, sentimenti in scat

Chiara Izzi originaria del Molise, è una di quelle voci italiane che si sono fatte conoscere per talento naturale e studio costante, e un’attitudine alla sperimentazione musicale libera e creativa anche oltre Oceano.
Ho trovato articoli su numerose riviste italiane ma anche newyorkesi come All About Jazz, Jazz Times! E devo dire, sono contenta. Significa che le nuove generazioni italiane meritano, non sono nicchia, non le vedo solo io…eh eh…anzi sono in giro e… si fanno ricordare!Fanno parlare di sè!
La sua voce mi colpisce perchè evoca solarità, brio e dolcezza …con quei colori solari e accesi dei paesaggi della”mitica”East Coast italiana in cui Chiara affonda le radici.

A prima vista noto che nei suoi album troviamo brani in più lingue – italiano, inglese, spagnolo – e non solo, c’è anche molto Scat!
Chiara Izzi, ha iniziato la sua carriera musicale studiando pianoforte classico per quasi un decennio prima di rivolgersi al Jazz intorno ai 17 anni, di cui si è innamorata piano piano, grazie anche alla formazione presso la Thelonious Monk School e proseguendo poi in America.
Il suo talento è stato premiato nel 2011 quando ha vinto il prestigioso Montreux Jazz Festival Voice Competition, sotto gli occhi di niente di meno che...Quincy Jones che le consigliò di trasferirsi negli Stati Uniti — consiglio che lei seguirà poco dopo, entrando a far parte della vivace scena Jazz di New York.

Mentre io mi rendevo conto che registrare per me era un’utopia, la bella Chiara realizza senza troppe difficoltà il suo primo album da leader, Motifs (2013, Dot Time Records), https://open.spotify.com/intl-it/album/4Ru05y3EVRgWzyRMkVEjMS?si=4-ZzcxSORzS0qE8z9oyAKQ :
un brillante debutto che spazia tra American e Brazilian Songbooks, dove abbiamo esempi di ottimo swing, vocalese, con momenti divertenti di Scat e improvvisazione, per es. ascoltate It had to be you oppure andate su Cantabile https://www.youtube.com/watch?v=qjZ8Qry6lhs ci regala dei morbidi Funky che vale la pena ascoltare subito.
Chiara ama anche la canzone italiana e passa con naturalezza dai nostri classici, ed è molto divertente questa versione de Il pescatore– live-

https://www.youtube.com/watch?v=tj-IaWlfhk0

a brani come El Caceralzo, un canto di protesta e dissenso (NDR il titolo di riferimento ) portato a mia conoscenza da Javier Girotto (famoso sassofonista compositore argentino) e dove Chiara ha adattato un testo https://www.youtube.com/watch?v=M4PfdDdOxj0&list=RDM4PfdDdOxj0&start_radio=1 brano che intriga già all’inizio con questo scat in duo col basso.

Nel 2019 con Kevin Hays al piano ha pubblicato Across the Sea, ascoltate il brano omonimo https://www.youtube.com/watch?v=3HlBhUX4HDw&list=RD3HlBhUX4HDw&start_radio=1 notate come con la band disegna trame musicali notevoli, attingendo dal funk e dalla bossa allo swing ecc. Ottimo Interplay no?


La sua cifr nel tempo si fa più matura: ogni nota racconta un viaggio, ogni frase è tessuta con cura, come se raccontasse storie antiche con parole nuove. Un po’ come quello che succede nel famoso Live in Bremen del 2022, un raffinato progetto (my favorite!) per sola voce e pianoforte con Andrea Rea, e per cui vi consiglio di iniziare ascoltando questo brano di notevole intensità emotiva Miradas https://www.youtube.com/watch?v=hneNLX3ii8I&list=OLAK5uy_mcZqHHLuxsb0HtYY4oiX1xTMm6ga6RA1s&index=2

E poi ? Boom ecco che mi stupisce ancora: Ponciana ! Si quella che conoscete in versione strumentale,bravi!!
Ora, è difficile trovarla in repertori di cantanti, Chiara da un’ottima prova di creatività e improvvisazione ritmica https://www.youtube.com/watch?v=XCdg9G3bH5w in duo con Andrea Rea.
Il suo scat non è una corsa di note, ma sospiri e suoni che si sposano con chi accompagna, e si fonde suggellando l’emozione del momento, permettendo a noi di viaggiare in un paesaggio lontano.

Ma noto che continua questa ricerca di brani “difficilmente cantati” anche con questa perla, la Pavane di Faurè che tutti abbiamo amato anche nella versione di Bill Evans, qui intitolata Pavane for Peaceful Time https://www.youtube.com/watch?v=SksGHNo3ZDs&list=OLAK5uy_mcZqHHLuxsb0HtYY4oiX1xTMm6ga6RA1s&index=4

Segnalo anche queste ballate di una dolcezza unica, che arrivano con un tocco così delicato da commuovere Circles of mind (feat. Nir Felder) https://www.youtube.com/watch?v=mCXaWi5huho&list=RDmCXaWi5huho&start_radio=1
o la splendida Samba in Preludio che cantava la Vanoni https://www.youtube.com/watch?v=IudggIrjohk&list=OLAK5uy_mcZqHHLuxsb0HtYY4oiX1xTMm6ga6RA1s&index=5 e qui tocchiamo picchi esagerati …e si…..capisco: Sono una barca e mare non ho…

Ascoltarla è camminare tra la nostalgia e la bellezza; Se l’ascolterete bene, sentirete una giovane ragazza che racconta il suo viaggio: tenendo strette le sue radici e guardando al presente dall’altra parte del mondo. Ci racconta con la sua innata creatività, la sua storia, sa evocare quei paesaggi a volte bruschi e a volte dolci dell’Adriatico…fino a quel mondo “esagerato”, quasi esplosivo che è l’America, e dove inseguire armonie e dedicarsi alla musica, buttarsi in situazioni che sembrano a volte più grandi di noi ci fanno scoprire qualità impensate, quel funky che ci fa scattare, e attraversare confini, vivere con frizzanti colori e nuovi sogni sempre più grandi.

Quindi preparate un buon bianco frizzantello e…
Buon ascolto ma soprattutto Buon Divertimento!

Altre Info

YouTube Channel https://www.youtube.com/channel/UCPf_0LPxx1Ss4ADIQXVaagg

Spotify https://open.spotify.com/intl-it/artist/4VuNR8HAQnrn90WIOWowtk

Instagram https://www.instagram.com/chiaraizzimusic/?hl=it

Bio info https://en.wikipedia.org/wiki/Chiara_Izzi

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Feathers: il volo leggero di Simona De Rosa & the Confusion Project

Pubblicato nel marzo 2025,edizioni Waves, “Feathers” segna un nuovo capitolo nella carriera internazionale di Simona De Rosa.

Simona qui attraversa mondi. In collaborazione con il trio polacco  Confusion Project  (Michał Ciesielski, pianoforte, Piotr Gierszewski, basso e Adam Golicki, batteria) si presenta affiatato: la sezione ritmica segue Simona con attenzione millimetrica, reagendo a ogni suo respiro, a ogni minima variazione timbrica o dinamica. Si percepisce un’intesa profonda, costruita nel tempo, come se ognuno sapesse di non poter esistere senza l’altro.

Il disco apre con “ Journey” un brano in costante evoluzione ritmica, che gioca sul contrasto tra il 6/8 e il 9/8, creando una tensione dinamica e irregolare che ci ricorda che quello che andremo ad affrontare sarà proprio un viaggio: energico, variopinto e intenso. Brano reso ancora più interessante grazie alle decisive collaborazioni del flauto di Valentina Bellanova  e  dell’infuocato violino di Aleksandra Denga.

Si prosegue con una profonda ma allegra dedica alla mamma, “Como Es, in effetti un gioioso latin jazz ballabile ma senza sorvolare però sul senso delle parole, in spagnolo, che recitano  “Mi piacerebbe prestarti i miei occhi affinché tu possa vedere come ti vedo io. Sei la luce che incanta il mio cuore.” 

Guardando al cielo, si passa a “My Guiding Star” pregevole intermezzo corale, diciamo così, dovuto alla forte ed intesa presenza del coro le  Bulgarian Voices Berlin che aprono il brano e accompagnano Simona in un incalzante performance che ci prepara a quello che verrà dopo…riflessione e preghiera.

“ Argeay Ya Alf  Laila” eseguito assieme al musicista tunisino Ziad Trabelsi ed il suo oud (un tipo di liuto), brano di tradizione araba/mediorientale inizia impreziosito con una poesia di Ibn Arabi che silenziosamente e con raccoglimento ci racconta di un altro mondo. 

Ed è qui che scopriamo piccole perle, “Alf Laila”, è proprio ispirata da “Le mille e una notte”non a caso gli scenari di steppe e deserti, stelle e luce lunare si aprono all’ascolto.. ci teniamo a sottolineare che questo brano è stato imparato grazie alla cantante Abeer Nehme,( soprannominata la voce delle civiltà, perché riesce a unire Oriente e Occidente nella sua musica, talento che Simona incontra a Boston durante il Global Musician Workshop nel 2024.)

Segue “Simoneranza” un vero e proprio biglietto da visita tra scat e melodie ricamate in velocità, con variazioni ritmiche e armoniche in un crescendo di effervescente espressione creativa , offre la possibilità di capire come  l’artista abbia negli anni ampliato sempre di più il suo linguaggio vocale, facendo tesoro di anni di confronto con persone e culture diverse.

Si giunge così ad un momento di calma, con un brano che profuma di standard anni 50, “Autumn in Beijing” – una ballad nostalgica, figlia del periodo in cui l’artista ha vissuto in Cina tra insegnamento e concerti.

Arriviamo verso la fine, il volo di“Golden Eagle”,  ci apre a sonorità che incorniciano un orizzonte che sa di infinito. Uno splendido omaggio scritto da Simona, su una melodia tradizionale cinese, canzone riadattata a simboleggiare la libertà e la tolleranza. Un simbolo di forza interiore, un invito a guardare la vita con il cuore e la mente aperti. Si ispira all’aquila del Kazakistan e al volo del più famoso, almeno per noi, Gabbiano di Jonathan Livingston: entrambe sono immagini di resilienza e coraggio. È una canzone che, un po’ come il senso stesso dell’album, parla di superare i confini, di accogliere l’ignoto e di lasciarsi trasformare dal viaggio stesso.

Le contaminazioni orientali ci accompagnano alla chiusura del disco.

Insieme alla cantautrice kazaka, voce intensa e penetrante, Nasiafromasia, Simona sperimenta una rielaborazione di un brano della tradizione kazaka “Akhai Kerim”. Tutti questi suoni assieme creano paesaggi non solo sonori ma veri e proprio sogni di una natura accogliente, di umanità pacifica…ampi spazi che sanno di infinito, legami tra le voci che si rincorrono che ci riportano ad una realtà che ha del sacro, che parla di eternità e armonia.
Ogni brano vive di vita propria, con un’identità precisa e indipendente. “Feathers” è, appunto, come un insieme di piume: leggere, variegate, capaci di sfiorare l’ascoltatore con naturalezza e poi volare via, lasciandoci una sensazione di meraviglia sospesa.

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La geometria del cosmo e dell’amore di Mirall

Nella sua biografia, Mirall (Greta Ciurlante) emerge non solo come cantautrice, ma come interprete formata da un solido background Jazz‑soul.
E ora naviga una sorta di pop sperimentale, elettronico, con influenze varie, dal funk, al soul, rock, c’è praticamente tutto perché legato alla sua personalità travolgente, libera e sfacciata.
Nata a Pisa nel 1990, figlia d’arte ( suo padre, in arte Acciuga, faceva parte del trio comico “Gli Specchio”, attivo negli anni ’80–’90 su Rai e Mediaset), ha respirato musica fin dai tre anni, iniziando a calcare i palchi locali già in adolescenza insieme al padre, una predisposizione naturale che si è evoluta in studio formale al fianco di Michela Lombardi (trovate una recensione che la riguarda su questo blog) e in workshop – con figure di spicco del canto specializzati – ( come Roberta Gambarini, Deborah Davis, Kevin Mahogany e Rodney Bradley) e approfondimenti di tecniche vocali come Voicecraft, VMS, Vocal Power: e di sente! Sui social trovate dei solo-piano e voce- che fanno capire di che parlo in termini di controllo vocale.
Parallelamente ha conseguito una laurea in Lingue e Letterature Straniere, un percorso che arricchisce la sua scrittura e l’immaginario dei testi.
Collaborazioni rilevanti con i Q‑proj (Vince Bramanti, Andrea Cozzani, Dario Carli) per l’album New Breeze, con la partecipazione di Efrain Toro.
E con la big‑band White Orcs — quest’ultima la porta sul palco con Tony Momrelle degli Incognito.
Ha collaborato poi a vari progetti Jazz con Piero Frassi, Gabriele Evangelista e Bernardo Guerra, in particolare per l’album Mirall Circles (2018). I
nfine ha affiancato impegni tv (Vocalist in trasmissioni come 20 anni che siamo italiani (Rai 1), All Together Now, e corista nell’album Replay di Raffaella Carrà (CHEE?!?) nel 2013 – e riconoscimenti (Area Sanremo, Premio TIM, Festival di Castrocaro)=(pure?!?!) raccontano un’artista che unisce passione innata, formazione consapevole e talento riconosciuto.
E ancora, nel 2019 pubblica i singoli in italiano Un Chicco di Caffè , che offre con ironia una storia in cui ritrovarsi a ridere di sè stessi, “ovviamente”accompagnata da un divertente ritmo reggae per dimenticare parole fastidiose e delusioni sentimentali e varie ed eventuali “sono solo parole unite da sè/ legate dal sole, che senso vuoi trovare quando senso non c’è …parole che vivono di vita breve quanto un chicco di caffè…https://www.youtube.com/watch?v=OOBIQQZbhnY
Nel 2020 è tra i vincitori di Area Sanremo, conquistando il premio TIM come miglior videoclip con il brano Padre Nostro https://www.youtube.com/watch?v=05gzaTVvwSQ&list=RD05gzaTVvwSQ&start_radio=1

Screenshot di un contenuto pubblicato su radio airplay e dal sito della stessa Mirall
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Con La geometria del cosmo e dell’amore, la cantautrice firma un’opera prima che ha il sapore di un percorso compiuto e consapevole.
Già i titoli evocano mondi contrastanti: da La geometria del cosmo e dell’amore https://www.youtube.com/watch?v=EuC9UcxsvEQ -commovente questo arrangiamento a sostenere la sua voce così decisa, limpida, calda.. forte -è la canzone che titola l’album, La geometria del cosmo …fino alla corrosiva Mi sono rotta i coglioni, fino a Ti ho disegnato addosso un mondo che non c’è, e la esplosiva Rien ne va plus https://www.youtube.com/watch?v=q6yLTkpI4ms
È un viaggio tra introspezione e ribellione, in cui la voce di Mirall diventa strumento narrativo, capace di delicatezza e graffio, leggerezza e gravità.

Ma andiamo avanti.

Ascoltiamo meglio qualche brano che mi ha preso particolarmente, una dolce ballad dagli echi jazz – Ti ho disegnato addosso un mondo che non c’èhttps://www.youtube.com/watch?v=HotQULsZqpY
Per me ha questa cadenza della pronuncia del testo molto groovosa, un suo personale stile di racconto che resta libero da caselle pop già sentite!
Poi questa scrittura diretta, pensata per parlare all’ascoltatore senza filtri, chiara, una poesia contemporanea.
Rende tutto l’ascolto un atto liberatorio!
Ciò che emerge è una personalità artistica autonoma, che ha metabolizzato l’eredità della formazione e delle collaborazioni per dar vita a un suono unico e riconoscibile, libero.

Due parole sul brano per me (MOTIVO PER CUI SCRIVO LA RECENSIONE!!) Una che titola un pezzo così ha tutta la mia venerazione.

Questo brano coglie con ironia e franchezza lo stato d’animo di disillusione verso le aspettative altrui: è fortemente liberatorio, da cantare a squarciagola in doccia o in macchina!

Nato come produzione indipendente, Mi sono rotta i coglioni https://www.youtube.com/watch? è scritto e composto da Mirall, che ha curato anche la produzione del brano insieme a Michele Lombardi: un musicista e produttore straordinario con cui ha realizzato l’intero disco. Anche la grafica dell’album è opera loro, frutto di un lavoro completamente autonomo e autoprodotto, senza etichetta.

Nel 2024 il brano è stato rilanciato in una nuova veste da Ibrida Records, che ha pubblicato un remix firmato da Righi&Dan, accompagnato da un videoclip che ne cattura l’immediatezza emotiva.

Curiosità: nella sua versione originale, il brano è diventato virale su TikTok, tanto da essere trasmesso anche da Radio Deejay per un periodo.

Oppure Aria https://www.youtube.com/watch?v=gOwW0-Ce9Ds questo tremore, nel raccontare una perdita..una mancanza, l’affanno che ti fa provare…e poi questa dolcezza, questi arrangiamenti che disegnano cornici di spazi infiniti e aurore, e cieli immensi…e poi l’intimità del tuo cuore che cerca risposte, modi per rassegnarsi “come luci in notti buie… e le stelle cadono senza far rumore …”

Una personalità particolare la nostra artista dal caschetto corvino. Finalmente qualcuno con una pensiero profondo, con sensibilità, voglia di divertire, di lasciarsi cullare nelle malinconie della vita, ma poi anche fare casino e reagire alle cose che non vanno, tutto questo è Mirall.

Infine, se volete ascoltare tutto, i suoi album sono disponibili sulle principali piattaforme streaming, come Spotify, Itunes, i vari social da Instagram a TIKTOK a Facebook ecc.
Insomma, il cantautorato femminile in Italia ha delle gemme da non perdere… e allora non ci resta che fare un buon segno della croce e dire “in nome del padre e del figlio dello spirito io can….NOI CANTIAMO !

Buon ascolto a tutti!

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ALTRE INFO

YOUTUBE https://www.youtube.com/@MIRALLOfficial

ITUNES https://music.apple.com/us/artist/mirall/1473489631

INSTAGRAM https://www.instagram.com/mirallseitu/#

SPOTIFY https://open.spotify.com/intl-it/artist/2uADbHKoxTeyEVZjg35rm0?si=ybr8cw-LQMWJwuNeH-imMw

FONTI https://notiziemusica.it/chi-e-greta-ciurlante-mirall/curiosita/ https://www.rockit.it/mirall/biografia

Joan Quille, le melodie di un fiore

Ho conosciuto questa interessante voce per caso in streaming su un programma podcast di Arimatea. E sono rimasta affascinata.
Joan Quille, all’anagrafe Annalisa Mazzolari, non la conoscete ancora forse, e non potete perdervela!
Questa giovane cantautrice bresciana, ha una voce calda dal timbro deciso. Ascoltate qui le atmosfere “liquide”e dolciastre in questa ballad intitolata Due https://open.spotify.com/intl-it/track/0gMmVqBBlHB2wvoX8lT6nV?si=58d65ece88a249c6 facile ritrovarsi nelle sue parole…

Rapita dal linguaggio poetico musicale sin dall’infanzia, si è dedicata sia allo studio del pianoforte che del canto, e poi approfondendo Jazz e Pop ha poi anche continuato lo “studio della Pensiero Umano” nei suoi studi universitari prendendo una laurea in Filosofia, e dando quindi maggiore nutrimento ai suoi racconti musicali.
Scopro con gioia che anche lei come me si è avventurata a vivere all’estero, questo famoso “estero che dà tante possibilità”, scoprendo nuove vocazioni, interessi e soprattutto portando tante novità nella sua musica.
Troverete dei live online con delle interessanti performance, come quella di Copenhagen o le cover su SoundCloud che per quanto alcune siano acerbe mostrano carattere– accompagnata da sola al pianoforte, https://www.youtube.com/watch?v=lmZnrlzf0Kk&list=RDlmZnrlzf0Kk&start_radio=1 > Copenaghen Live show
ecco vedrete qui quel carisma, quella magia, una voce autentica, discreta che crea una certa intimità, e non può non coinvolgervi.
Analizzando i brani ho notato che la sua musica presenta forti elementi narrativi, non sono testi costruiti con 4 frasi e due accordi, anzi,c’è ricerca, un approccio che attraversa sia il cantautorato che conosciamo, sia italiano che americano, che il rock, un po’ di blues-Jazz, fino a raccogliere le influenze della musica elettronica e pop.

Possiamo sentire questa varietà di influenze molto chiaramente sia nel suo album del 2019 –Joan Quille, sia nelle performance Live su Soundcloud, (ho sentito una Fever niente male) ma andiamo con calma.
Ecco a voi il biglietto da visita, la sua “presentazione”, il brano che si chiama Joan Quille che titola l’album è un manifesto, in un certo senso.Ci spiega la sua “filosofia” un suo bisogno, che poi è collettivo: dove dice, “Cerco un posto dove riposare,dove sentirmi sicura” https://youtu.be/XSbMkXan-SY Che sia la musica questo posto? Un paesaggio di giunchiglie dopo l’inverno…un’ immagine di pace. E io aggiungo, desiderio comune… considerando la situazione tragica femminile di questi ultimi anni…Joan canta un desiderio quotidiano di tutte noi. Credo sia una canzone che possa fare da monito…ascoltate con attenzione.

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Joan Quille emerge come una cantautrice moderna, con un linguaggio musicale che attraversa generi e generazioni. Ascoltate qui Via dal Vanto https://www.youtube.com/watch?v=FgzZOMn8ixI

Oltre al suo percorso artistico, insegna anche, condividendo con gli altri ciò che ha imparato e trasformando la sua esperienza in un’occasione di crescita collettiva. https://www.youtube.com/watch?v=bFpjf8nlI8Y  Interview Ep.3 – Women On A Soul Journey Glowing Up Excerpt https://www.youtube.com/shorts/u4eqqat6Ddw


Una proposta interessante nel panorama cantautorale italiano contemporaneo: fresca, colta e con una cifra personale che mescola sensibilità filosofica e musicale. Il suo repertorio merita attenzione, ideale per chi cerca una voce intima e autentica, graffiante ….capace di attraversare generi pur restando coerente nella narrazione e che soprattutt…o ha qualcosa da dire!

Buon ascolto!

ALTRE INFO

Spotify https://open.spotify.com/intl-it/artist/4ptKwmD6ONNsI4fW7oRHdI

Video https://joanquille.it/videos/

Website https://joanquille.it/

CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCHnmDXdj718qvhURbOP0blQ

Pubblica contenuti anche su SoundCloud, con cover (ad esempio “Peter Gabriel/Kate Bush – Don’t Give Up”), performance acustiche inedite e suoi brani originali https://soundcloud.com/annalisa-mazzolari

Shazam trovate in brani “È facile odiare il freddo”, “Via del vanto”, “Due”, “Le comete sono nere”, “Il sonno dell’emozione”, “Il tempo dell’amore”

Apple Music – Web Player I-Tunes, compaiono diversi suoi pezzi come “È facile odiare il freddo”, “Via del vanto”, “Due”, “Le comete sono nere”, “Il sonno dell’emozione” e “Il tempo dell’amore”


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Lo Screenshot in alto è parte di un contenuto pubblicato su Standout magazine
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Filomena Campus: il Jazz,un racconto di vita

Filomena Campus - Jazz Connects

 

Screenshot da JAZZ CONNECTS.COM in data 7anni fa-Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare.

Filomena Campus, una voce artistica che fonde jazz, teatro e letteratura


Ci sono voci che non si limitano a cantare: raccontano, evocano, trasformano lo spazio intorno.
Filomena Campus è una di queste. Nata in Sardegna, ha portato la sua voce fino a Londra, facendola diventare ponte tra mondi e culture, tra improvvisazione jazz e poesia teatrale. La sua arte è un continuo movimento: una linea vocale che si piega, si frantuma e si ricompone, sempre pronta a sorprendere Filomena Campus non si accontenta di “interpretare” un brano: lo abita, lo veste di immagini, lo rende scena. Il pubblico non assiste soltanto a un concerto, ma a una vera esperienza teatrale, in cui ogni gesto è suono e ogni suono diventa gesto. Ascoltate che timbro particolare e che atmosfere colora la sua voce con questo arrangiamento qui in Jester of Jazz – Filomena Campus Quartet https://www.youtube.com/watch?v=qIEPS3-JiDo

Con la sua compagnia Theatralia, ha dato vita a un linguaggio unico, dove musica e parola si intrecciano. https://www.theatraliajazzfestival.com/ (ref. 2020)
Nei suoi progetti dedicati a Thelonious Monk, Campus mostra una capacità rara: quella di trasformare il jazz in narrazione collettiva, che accoglie chi ascolta e lo rende parte della storia.

Dal album sperimentale Scaramouche di cui consiglio un ascolto in raccoglimento (magari con un buon vino e una poltrona accanto al fuoco…)vi parlo di poche parole di questo brano Baltic Spellbound,dove atmosfere malinconiche suggeriscono paesaggi lontani, posti che tutti noi abbiamo incontrato una volta nella vita!

Ora, la sua è una voce versatile, possiamo ascoltarla da questo live in quartetto con Fresu alla tromba https://www.youtube.com/watch?v=vmBK0MXNRhs ecco notate come essa possa essere”avventurosa”, capace di passare dal sussurro al grido, dalla dolcezza più intima alla forza drammatica. In lei convivono il rigore della tecnica e la libertà del gioco improvvisativo, una combinazione che la rende una delle figure più affascinanti del jazz contemporaneo.

Una interessante intervista ci spiega il suo punto di vista https://www.youtube.com/watch?v=CaH2rE1yuV4 -Qui per il Concerto per la Giornata internazionale del Jazz a Londra.

Particolare esempio del folk che incontra il Jazz lo si ritrova qui, per esempio ascoltate questa performance del brano No Potho Reposare, un incontro tra Filomena Campus e il Coro nuorese “Sos canarjos” presso il Wolfsburg Theater – Wolfsburg (in Germania) nel lontano ormai 2 giugno 2012. Ascoltate Qui https://www.youtube.com/watch?v=UdaKjGmbl40

Filomena Campus infine ci ricorda che il jazz non è mai solo musica: è vita, teatro, libertà.
E ascoltarla è come ritrovarsi dentro una scena che cambia forma ad ogni battito, sospesa tra radici mediterranee e orizzonti infiniti!

Screenshot preso da 2righe.com in data : tre anni fa Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare.

Website Biografia e info da wikipedia

Facebook https://www.facebook.com/filomena.campus/

Link diretti per ascoltarla

  1. SoundCloud – Filomena Campus Quartet
    🔗 soundcloud.com/campusfilomenaquartet
  2. Spotify – Filomena Campus
    🔗 open.spotify.com/artist/5NcLHgajYslH6TYaGkvZCg
  3. Apple Music – Album Jester Of Jazz
    🔗 music.apple.com/au/artist/campus-filomena-quartet/417608240
  4. Shazam – Filomena Campus
    🔗 shazam.com/artist/filomena-campus/106869717
  5. Sito ufficiale – Audio & Video
    🔗 filomenacampus.me
  6. Jazz London Radio – Playlist di Filomena
    🔗 jazzlondonradio.com/Filomena-Campus-playlist.html

Screenshot da LA NUOVA SARDEGNA in data 5 anni fa-Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare.

Maja Mannila, un arcobaleno Soul-Jazz da Helsinki

Screenshot preso da PhillyJoes in data 1 anno fa-Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare.

Tra le nuove leve del Jazz europeo, dalle lande del Nord, ecco che non posso non parlarvi di Maja Mannila scoperta quasi per caso, mi è sembrato di incontrare un “arcobaleno”, una “aurora boreale” che decide di fare soul. Partiamo da questa Seasons https://www.youtube.com/watch?v=3kw0zjgemwQ che titola l’Album con lo stesso nome, del 2023.
La sua voce da contralto ha una estensione pazzesca, ed è come una carezza che a un certo punto ti dà anche una spinta: calda, elastica, con quel sorriso che si sente anche a occhi chiusi. Non è la solita “cantante jazz finlandese”fredda che va chissà dove a creare atmosfere mistiche (che già suona come una creatura mitologica), ma un piccolo vulcano che mescola gospel, pop e R’n’B con la leggerezza di chi ti invita a ballare in cucina, mentre fuori piove a dirotto.

E allora voliamo con Daydreams https://www.youtube.com/watch?v=3ztmyGdMjnM&list=RD3ztmyGdMjnM&start_radio=1 che sa di cieli e nuvole che corrono con un vento di speranza…sentite che arrangiamento, i violini, gli archi sono un sogno..col basso che ha un suono così tiepido e…ciccioso!

E non poteva essere altrimenti, visto che Maja è cresciuta a Helsinki in una famiglia di musicisti: la mamma è cantante, violinista e direttrice d’orchestra, il papà polistrumentista e compositore. Insomma, in casa sua probabilmente si discuteva più di armonie che di bollette.
Nel 2018 ha fondato il Maja Mannila Trio con Johannes Granroth e Severi Sorjonen, e insieme hanno portato la loro musica in giro per mezza Europa e perfino in Giappone. Ha collaborato con artisti come Iiro Rantala, Frank McComb e Richard Spaven, dimostrando che la sua voce può stare accanto a chiunque… e brillare sempre. Ascoltiamo l’energia che ci travolge qui With You https://open.spotify.com/intl-it/track/4Nf62UKGVsXtV4eTVLuFww?si=29cdb711728945fd

Ha già due album all’attivo: Up & Down (2022), che è un po’ come salire e scendere da un’altalena senza mai stancarsi, e Seasons (2023) è più intimo e personale, con testi che sembrano pagine strappate da un diario segreto. La sua musica è un continuo viaggio tra jazz, soul e pop, con quel tocco di gospel che ti fa venire voglia di cantare a squarciagola. Ascoltiamo questa dal Live in Tokyo 5 Days in May https://www.youtube.com/watch?v=mqn5D2Kv6s8 pezzo che fa parte dell’Album Seasons.

Dal vivo dev’essere travolgente: già nei video si vede che non “interpreta” semplicemente, ma vive ogni nota con un’intensità che trascende. Fonte inesauribile di note ed emozioni. Una cantante che non ha paura di essere giocosa, ma che sa anche scendere in profondità quando serve.

Insomma: se non avete ancora ascoltato Maja Mannila, rischiate di perdervi un antidoto naturale contro le giornate storte.

>>>> DAL VIVO: IL 12 SETTEMBRE è a MILANO in Viale Emilio Alemagna, 14 Presso La CASCINA NASCOSTA qui info >
https://cascinanascosta.org/etn/jazz-night-jam-session-18/

Altre info

Instagram https://www.instagram.com/majamannila/

🎧 Streaming e download

Si tratta di uno screenshot preso online – Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare.

Rosanna D’Ecclesiis, canta la dolcezza e attraversa i generi

Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare. Screenshot preso dal sito ufficiale https://www.rosannadecclesiis.com/site/bio-eng/

La Puglia negli ultimi anni sta regalando al panorama musicale italiano voci e progetti di grande ispirazione. Cantanti audaci, capaci di assorbire le radici locali e trasformarle in canzoni che toccano il cuore, sperimentando generi e ritmi diversi. Tra queste voci spicca Rosanna D’Ecclesiis, che con la sua dolcezza e la sua potenza interpretativa riesce a farci vibrare e riaccendere nei momenti bui.

E buttiamoci negli ascolti :la sua particolare voce che mi ha colpito per la sua dolcezza, per il range ma anche la capacità di passare da note intime, calde e silenziose a eccitanti note corpose dal sapore Soul e anche Rock! Sentite la dolcezza di questo brano rigorosamente in italiano e …accessibile a chi ascolta solo radio e tv e le proposte main stream https://www.youtube.com/watch?v=U-JN_zu6kIU&list=PLKS15dmz5ttAyqup2ovs4DGhUP17WGPy4&index=200

La fanno sembrare una cantante Jazz di quelle che troveresti in America e non credo che si troverebbe male nelle Jam session bollenti oltre oceano. Ascoltate qui questa ballad Skylark una delle mie preferite e molto difficile https://www.youtube.com/watch?v=M8VaMT-7_cI&list=PLKS15dmz5ttAyqup2ovs4DGhUP17WGPy4&index=199 e la meravigliosa Afro Blue https://youtu.be/02b89AlxnZ4?si=xNnC5GnYXqoeM4Gs

Dalla sua Bio leggo che ha dedicato la sua vita allo studio del canto e infatti ha coronato gli studi con il diploma al Conservatorio di Bari ( e cmq con il massimo dei voti e lode!) ed anche ha approfondito aspetti tecnici specifici come il metodo Estill e il “Vocal Power”, conseguendo anche la Certificazione CFP (Certificate of Figure Proficiency) di Estill Voice International.
Ha un ottimo belting e le note acute sono pulite, ben sostenute, piene (ne risonanti che riempiono la stanza!!) e si sente soprattutto qui, ascoltate questa cover di Somebody that I used to know, adattata alla dolcezza https://www.youtube.com/watch?v=F40XwCniacA&list=PLKS15dmz5ttAyqup2ovs4DGhUP17WGPy4&index=198

Ha in attivo vari progetti,perchè ama scrivere e raccontare, ecco sa spaziare attraverso tutti generi come dicevo…ed ascoltiamo qui la spassosa: UGO  https://www.youtube.com/watch?v=pCJuVJRoI0A dove il gatto è il protagonista di un racconto divertente e ironico.

Sul palco, inoltre, la sua preparazione teatrale – recitazione, dizione e movimento scenico – le permette di avere un controllo elegante della performance. Guardate questo live al Duke Jazz Club di Bari per il Progetto Xennial, parte da un groove pacato e cresce fino a un’esplosione di energia dal minuto 0:50 https://www.youtube.com/watch?v=9Vw_9xPjqTI&list=RD9Vw_9xPjqTI&start_radio=1 ascoltate attentamente come si sale e si passa da un momento di calma ad una eccitante esplosione di energia.

Tra le sue interpretazioni più intense, Country di Keith Jarrett: un brano che diventa balsamo per la memoria, delicato ma deciso, capace di trasformare la malinconia in speranza. https://www.youtube.com/watch?v=i1jpEJNVcBw&list=RDi1jpEJNVcBw&start_radio=1

E ancora, un progetto raffinato con musicisti come Vito di Modugno, Michele Carrabba, Pietro Condorelli, Massimo Manzi e Germana Schena https://www.youtube.com/watch?v=sfzWV2ODIZI&list=PLIjC6y8SVvFqRQJwYihvCFtsIwB1NhMdU

Infine vi parlo di questo progetto più legato alla musica etnica-worldmusic con Cesare Pastanella Afrodiaspora
il brano Cimarròn https://youtu.be/U9exsVranyk?si=_XGkF_7IYqAsVGvw ritmi latini che raccontano storie troppo simile alle nostre… e poi la magica Issa https://www.youtube.com/watch?v=4vQ-1w42cf4&list=PLIjC6y8SVvFoKTBVv0Qcze3CGZEyiZEHS quasi sembra un’altra persona. Sonorità che permettono di viaggiare e immaginare cieli infiniti e pianure immense.

Rosanna D’Ecclesiis ci ricorda che non serve attraversare l’oceano per incontrare voci che sanno toccare il cuore: a volte, la magia è a pochi passi da casa, proprio nel locale Jazz o di Live music sotto casa!

Attività di Insegnamento

Accanto all’attività artistica, Rosanna dedica energie alla formazione: insegna canto pop e pop/rock nei conservatori, corsi di songwriting e musica d’insieme, e tiene lezioni di marketing e music strategy all’University of the West of Scotland (Campus MAST di Bari). Una figura completa, che unisce palco e didattica.
Insomma se vi trovate in Puglia e amate la buona musica, non perdetevi questa voce tutta italiana che sa far sognare.

foto credits Ph by Gaetano De Gennaro Tutti i diritti appartengono al legittimo titolare.

Buon ascolto!

ALTRE INFO & CONTATTI – PROSSIMI CONCERTI DAL VIVO

Website qui https://www.rosannadecclesiis.com/site/bio-ita/

Instagram https://www.instagram.com/rosannadecclesiis/

Spotify per ascolti https://open.spotify.com/intl-it/artist/3Vlxz33elSBrUWsU1VnY2Y?si=sd6_fvstTViuBXQ4nYrIYA

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Youtube channel https://www.youtube.com/@RosannaDEcclesiis

Millennial Disadattati: diario di una generazione in musica

Ve la racconto così, a mo’ di Diario…
Le cose belle nascono a volte da posti piccoli, crescono silenziosamente, ma sono quelle idee semplici ma particolari che fanno rumore: che ci fanno sognare, ed allo stesso tempo destabilizzano, portandoci a ragionare sul come e quando siamo arrivati qui.

Perché in effetti la mia generazione è chiamata “Millennials”?
Brillanti laureati con tante speranze da self made man, poi scioltesi nella realtà del “disagio” – parola che oggi suonerebbe come un tormentone o un meme, ma che per noi adolescenti e universitari era un modo ironico per descrivere chi affrontava le incongruenze della vita con modi bizzarri, buffi, ma autentici.
“Disagio” è una parola che ho sentito spesso.
Ci avvicinavamo ridacchiando, guardando a situazioni di stress di persone che reagivano alle incongruenze , ostacoli o limiti della vita come potevano.
Potevamo dire che erano persone “strambe” “buffe”, ma no, preferivamo dire “disagiate” ! Adattate maldestramente a questo nuovo Millennio fatto di precarietà, guerre informatiche, furti di dati, dipendenze da zuccheri e social network, abbiamo imparato a rialzarci, a reinventarci.
E, a volte, a cercare una valvola di sfogo.
E così, quelle che erano aspettative favolose di vita da laureati intellettuali, ricchi, fortunati, di successo, con famiglia in stile “mulino bianco” cadevano dal pero e ruzzolavano, rialzandosi, comprendendo che la situazione sarebbe stata ben diversa dagli anni 60…
Ecco allora che nascono i Millennial Disadattati un progetto musicale che unisce il talento di Enrico M.Simoniello, pianista di origine campana, bolognese d’adozione, e la versatilità di Meltea Keller, cantante toscana, scrittrice e attivista.
Prima cosa: vi presento Enrico, AkA il Simoniello.

per cominciare, attirato dalla musica in tutte le sue forme, sin da piccolo ha studiato privatamente pianoforte per poi approfondire gli studi al DAMS (indirizzo Etnomusicologia) e al Conservatorio di Bologna.
Una delle sue peculiarità è la grande curiosità e creatività che unite alla capacità di ascolto e analisi musicale, gli permette di inserire nella sua musica riferimenti e citazioni che creano ponti fra generi. Dimostrando sempre una grande apertura mentale.
Un piacere che ho scoperto ascoltandolo dal vivo.
La sua carriera è segnata da collaborazioni che spaziano dal pop all’elettronica, fino alla musica etnica, con incursioni nella chanson francese in un progetto condiviso proprio con Meltea Keller, Ménage a Deux

E Meltea Keller

la nostra Mel, potente voce sopranile, è anche lei di adozione bolognese.
Leggo nella sua biografia che ha seguito la sua indole curiosa fino in fondo, e espresso la sua profonda creatività studiando al DAMS indirizzo Cinema (laurea nel 2009 a Bologna), approfondeno ancora e ottenendo una laurea in Filmmaking (Kingston-upon-Thames, 2012) e una in Lingue e Letterature Straniere (Ferrara, 2016 e 2020), con una tesi in Letterature comparate sul genere Cli-fi (climate fiction).
Genderfluid, autistica e attivista ecologista, collabora con Ecologica e Leitmovie ed è stata blogger e curatrice del ReWriters Fest 2021 e 2022. È co‑autrice e voce dei podcast Greencast ed Ecologicast, autrice di biografie musicali (Mannarino, Rancore, Måneskin), traduttrice dell’autobiografia di Harpo Marx e voce della storica band alt‑rock femminile Mumble Rumble.
Ha pubblicato guide narrative dedicate a Siena ed Empoli, la raccolta di racconti Futuri Fragili (KaiFab, 2023) e ha ottenuto riconoscimenti come sceneggiatrice, tra cui due contributi selettivi MiBact per progetti televisivi.

Ma lasciate che vi parli del progetto, il nome Millennial Disadattati

è dichiaratamente ironico ma anche profondamente identitario: racconta come dicevo prima, di una generazione sospesa tra il culto della tradizione e la necessità di reinventarsi, tra cultura alta e linguaggio pop, tra impegno civile e gioco creativo.

Il Simoniello, forte della formazione accademica e di una sensibilità , porta nel progetto un approccio aperto alle contaminazioni sonore: dal folk al jazz, dalla chanson francese all’elettronica. Mel invece unisce al canto un solido background letterario, giornalistico e sceneggiativo, tessendo connessioni fra musica, parola e attivismo ambientale.

Il loro sodalizio musicale è un equilibrio fra ironia, consapevolezza culturale e attenzione alla scrittura — tanto musicale quanto testuale — capace di dialogare con i linguaggi contemporanei senza perdere profondità e artigianalità.

Parlando di stile…

Nei contenuti dei Millennial Disadattati si percepisce una ricerca costante di sintesi fra mondi apparentemente distanti. Le armonie pianistiche di Enrico, spesso ispirate a modelli colti o a tradizioni popolari rielaborate, si intrecciano con la voce di Meltea, capace di passare da un registro narrativo e teatrale a un’espressività intima e diretta.
L’uso di ironia e autoironia, elemento distintivo del duo, diventa parte integrante della performance: non un mero orpello, ma una chiave per rendere accessibile un discorso artistico denso di riferimenti .
L’ultimo video uscito è ispirato da Bowie,ed è una vera chicca

Chillə ca stannə forə (All the Madmen)
https://www.facebook.com/meltea.keller/videos/1425661081873916

Le interpretazioni, che potete ascoltare su Instagram https://www.instagram.com/millennialdisadattati/, spaziano da performance quasi teatrali come Eroe di Antonella Rettore o Milord di Edith Piaf, a brani come Arthur’s Theme di Christopher Cross e Les Bourgeois di Jacques Brel.
Non mancano rielaborazioni sorprendenti di veri e propri Must have, come La Noia di Angelina Mango, fino ai brani più conosciuti degli Hooverphonic, Dream Theater,(la tenerissima Through Her Eyes) Harry Nilsson (Without you!!) e Mama Cass.

Tra le mie scoperte più divertenti : Confessioni di un Malandrino di Angelo Branduardi, la frizzante 9 to 5 di Dolly Parton, l’introspettiva Till Victory di Patti Smith o Not Your Kind of People dei Garbage, a sottolineare la natura di questi artisti.
Poi brani dal forte impatto storico, gridi di battaglia come Libre di Nino Bravo, Macondo di Alberto Camerini, l’intensa Henna di Lucio Dalla, e classici senza tempo come Escluso il cane di Rino Gaetano https://www.facebook.com/meltea.keller/videos/1991217051282405

Altri momenti imperdibili: Heaven on Their Minds (Jesus Christ Superstar OST), Qualcosa in più di Mina e Tridesete di Severina.
Insomma c’è da divertirsi, commuoversi,riflettere … passare dalle 50 sfumature di emozioni che questi instancabili ragazzi regalano.

CURIOSITà & LETTURE ALTERNATIVE :

Canale Youtube https://www.youtube.com/@MillennialDisadattati

>libri di Meltea Keller https://www.ibs.it/libri/autori/meltea-keller?srsltid=AfmBOoqI9dVcWIyb_MNJE4a67aPvQTHz7SzS8D_y9NtpjZDJNF3m24AY

>Bio Enrico > https://www.villaggiomusicale.com/artista/enrico-maria-simoniello-vm1

>Libro con partecipazione di Enrico come poeta

https://alessandroraveggi.com/2010/11/12/calpestare-loblio-100-poeti-italiani-contro-la-minaccia-incostituzionale-in-libreria/

CONTATTI: BOOKING & COLLABORAZIONI

ENRICO SIMONIELLO https://www.facebook.com/enrico.simoniello

MELTEA KELLER https://www.facebook.com/meltea.keller

Presenti anche su LinkedIN.

GRAZIE DEL VOSTRO TEMPO E BUONE VACANZE !

Jazz-Libri di musica per migliorare

Una raccolta di consigli per chi studia, insegna o semplicemente ama il jazz e la voce

🎯 Ear Training e Solfeggio

#BooksOfMusic
Cantanti, vi è mai capitato di trovarvi davanti a uno spartito in prova o in sala con i coristi… e andare nel panico? Una semplice frase di cinque note può sembrare un muro invalicabile se non si è allenati alla lettura cantata.

📘 Un libro che mi ha salvata durante i miei studi di recupero è:
Esercizi progressivi di solfeggi cantati per la scuola secondaria di Nerina Poltronieri
→ Graduale, accessibile, perfetto per chi parte da zero o vuole rimettersi in carreggiata.

👂 Ear Training “tosto ma efficace”

Ora, mettiamo che oltre al solfeggio, vogliate finalmente allenare l’orecchio e la memoria ritmica… perché diciamolo: se non distinguiamo un’intervallo da un altro o inciampiamo sulle cellule ritmiche, improvvisare o leggere al volo diventa impossibile.

Il libro che mi ha conquistata, dannata e istruita è:
📗 The Musician’s Guide to Aural Skills
di Joel Phillips, Jane Piper Clendinning, Elizabeth West Marvin
→ È in inglese, ma è completo: esercizi di sight-singing, lettura ritmica, improvvisazione, ear training, tastiera.
💡 È diviso in due volumi e si trova online con CD o tracce digitali:
Goodreads | Amazon – 3a edizione aggiornata


🎤 Tecnica vocale: libri per chi usa la voce

  • Vocal Training EXPERIENCE – Guida all’arte della voce
    Manuale completo in italiano (Feltrinelli): esercizi, approccio pratico e riflessioni sulla voce come strumento.
  • A Singer’s Guide to the Larynx
    Un viaggio tecnico (ma chiaro) dentro alla meccanica della laringe, perfetto per cantanti e insegnanti curiosi.
  • The Singing Athlete
    Unisce voce, corpo e consapevolezza fisica per migliorare prestazione e libertà vocale.
  • This Is a Voice: 99 Exercises – Fisher & Kayes
    Ricchissimo di esercizi per tutti i livelli. Ottimo per respirazione, risonanza e flessibilità vocale.
  • Vocal Workouts for the Contemporary Singer
    Per chi vuole lavorare con metodo sulla voce moderna: routine giornaliere, warm-up, tecnica applicata.
  • The Contemporary Singer – Anne Peckham
    Fondamentale se canti jazz, pop, soul: affronta tecnica, interpretazione e costruzione del repertorio.
  • Master Your Voice
    Un approccio personale e accessibile per chi vuole approfondire espressività e padronanza vocale.

🇮🇹 Libri italiani consigliati

Ecco la sezione 🇮🇹 Libri italiani consigliati aggiornata con i volumi su Norma Winstone e quelli di Ada Montellanico nello stesso formato degli altri titoli:

🇮🇹 Libri italiani consigliati
🎤 Jazz Vocal Basics. Guida all’approccio del canto jazzCinzia Spata
Manuale chiaro e moderno per avvicinarsi al canto jazz. Copre improvvisazione, fraseggio e interpretazione; include file audio scaricabili.
💧 Sete di voce – Piccoli sorsi per attenuarlaDaniela Panetta
Per chi lavora con la voce: esercizi pratici, postura, igiene vocale e QR code per video esplicativi.
🎭 I segreti della voce: Canto Jazz e Canto Lirico a confrontoDaniela Panetta & Giuseppina Cortesi
Confronto tecnico e stilistico fra jazz e lirica; DVD allegato con esempi pratici.
📝 Se tutto è musica. Pensieri e parole dei compositori brasilianiBarbara Casini
Saggio-autobiografia sull’incontro fra jazz e musica brasiliana, ricco di riflessioni artistiche.
🎶 Norma Winstone. Il suono europeo. Poetica ed estetica dello strumento voceSerena Spedicato
Prima monografia in italiano dedicata alla grande vocalist inglese. Analizza stile, poetica e impatto di Norma Winstone sulla vocalità jazz europea.
📚 Quasi sera. Una storia di TencoAda Montellanico
Ritratto narrativo di Luigi Tenco arricchito da testimonianze e CD audio: prezioso per capire la canzone d’autore da una prospettiva jazzistica.
❤️ L’amore di Luigi TencoAda Montellanico
Approfondimento sulle opere e la figura di Tenco, fra analisi dei testi e riflessioni musicali dell’autrice.


🎙️ Apprendimento e sviluppo della grammatica del Jazz, sviluppo del linguaggio di improvvisazione

>Focus Autore: Bob Stoloff

L’improvvisazione vocale come strumento di libertà

Se ti interessa improvvisare con la voce, esplorare il ritmo, il linguaggio dello scat, le linee di basso vocali, e sentirti davvero strumento tra gli strumenti, allora prima o poi incontri lui: Bob Stoloff.

Docente storico alla Berklee College of Music, Stoloff ha rivoluzionato il modo di insegnare l’improvvisazione vocale, rendendola accessibile anche a chi non ha un background strumentale.

Ecco alcuni dei suoi titoli più utili:

  • 🎤 Scat! Vocal Improvisation Techniques
    Il suo libro più famoso. Un metodo pratico e progressivo per imparare lo scat, il fraseggio jazz e l’improvvisazione. Include groove vocali, esercizi ritmici, suggerimenti per la costruzione di soli, e tracce audio. Un vero must-have.
  • 🎶 Blues Scatitudes
    Un’estensione naturale di Scat!, ma focalizzato sul linguaggio blues. Ideale per entrare nel fraseggio “nera americano” con consapevolezza stilistica.
  • 🥁 Body Beats
    Per allenare il ritmo attraverso il corpo. Body drumming, coordinazione, pulsazione interna: perfetto per cantanti che vogliono sviluppare groove e timing.
  • **🎧 Rhythmania!
    Allenamento ritmico avanzato per chi vuole diventare padrone del tempo. Contiene groove, vocal basslines e pratiche di improvvisazione ritmica con o senza strumenti.
  • 🎼 Vocal Improvisation: An Instru-Vocal Approach
    Pensato per gruppi vocali, cori e insegnanti, offre esercizi collettivi per integrare l’improvvisazione all’interno di un ensemble.
  • 📚 Recipes for Soloing Over Jazz Standards – Vol. 1
    Una guida più teorica ma sempre pratica su come affrontare uno standard jazz costruendo un assolo coerente. Adatta a chi ha già una base e vuole andare oltre la sillabazione.

Bob Stoloff ha un approccio musicale, fisico, diretto. Non ti chiede di partire da un pentagramma, ma da ciò che senti. Ti mette in bocca (letteralmente) la musica prima che tu la scriva.


🎼FOCUS Charlie Parker Omnibook– in Do

Gli Omnibook di Parker sono un punto di riferimento essenziale per ogni strumentista jazz (e anche cantanti!). Raccolgono le sue improvvisazioni originali, trascritte nota per nota, offrendo uno studio diretto del fraseggio bebop, del ritmo sincopato e del vocabolario che ha rivoluzionato il linguaggio del jazz moderno. Studiare Parker da queste pagine significa imparare a pensare e suonare bebop alla fonte.


🎺 FOCUS Miles Davis Omnibook

Il Omnibook di Miles Davis raccoglie una selezione delle sue improvvisazioni più iconiche, trascritte con precisione da registrazioni storiche che attraversano diversi periodi della sua carriera (bebop, cool jazz, modale). È uno strumento prezioso per analizzare la sintesi, l’essenzialità e la potenza espressiva del suo stile: frasi spezzate, uso del silenzio, suono rotondo e fraseggio melodico che ha influenzato intere generazioni. Ottimo per musicisti che vogliono imparare a dire di più… suonando meno.

🎷FOCUS John Coltrane Omnibook– in Do

Il Coltrane Omnibook è una miniera per chi vuole addentrarsi nell’evoluzione tecnica e spirituale del sax jazz. Contiene trascrizioni fedeli dei suoi assoli più emblematici, dalle ballad alle esplorazioni modali e free. Perfetto per comprendere il suo approccio armonico, l’uso del sheets of sound, e la potenza espressiva che lo ha reso uno dei più influenti innovatori della storia del jazz.

Poi ovviamente, improvvisazioni che colpiscono, e che trovate nei dischi, sono da imparare a memoria, proprio come fareste con una poesia alle elementari. Si consiglia di registrarvi per risentirsi e affinare i difetti di pronuncia e intonazione.

Gabrielle Stravelli, If only Love was…Jazzy

Gabrielle Stravelli, cantante, autrice e performer newyorkese, incarna una rara combinazione di tecnica impeccabile, espressività teatrale e sensibilità jazzistica. L’ho scoperta nel 2011 ad una Jam session in un locale nel Village a NY, aveva un luce particolare, frizzante e dolce allo stesso tempo, pensai “riccia capriccia con un diavolo swing per capelli…” senz’altro una che sa cosa significa improvvisare e conosce bene il linguaggio, e mi chiesi, chissà se sarà una che farà la differenza fra 10anni. Beh, l’ha fatta la differenza!

Non prenderò un brano da ogni disco, ma prendo quei brani che mi hanno entusiasmato maggiormente, anche se è difficile scegliere…
Iniziamo da questo album Dream Ago del 2017, https://open.spotify.com/intl-it/album/7BQEknQvYR2lEeGlI3SgDQ?si=5XJHDV0VRMedly2i_Heykg Prendiamo uno standard conosciuto It might as well be spring. https://open.spotify.com/intl-it/track/3EdI0aEmLXTLwYZDvT7Bk2?si=d37a1f0cf67a4eca La sua voce, “classica”,è ricca di sfumature, anche gli abbelimenti, melismi,le blue notes, glissandi cadono al posto giusto nel momento giusto! Senza esagerare.
E’uno strumento vivo, e riesce a fare una rilettura sorprendente del repertorio americano con una libertà che incanta portandoci a conoscere brani poco suonati.
Ecco in Where is the song https://open.spotify.com/intl-it/track/3Kc2MDip2YYirRJspWak3K?si=c341790153c14ffa emerge l’impeccabile pronuncia, il groove, e la voce elastica, diciamo, smooth, che viaggia su e giù nell’estensione e non teme tempi lenti o veloci,
come in Cake Of My Childhood https://www.youtube.com/watch?v=-ka7EIEmTXA e Little Zochee che è un esercizio di vocalese credo, un brano difficilissimo https://open.spotify.com/intl-it/track/4JXH7H73HEICL8avnLkeFQ?si=299e3b7667c747a4
è veloce, ma la ragazza tiene botta, eccome!
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Per contrasto entriamo in due mondi diversi More https://open.spotify.com/intl-it/track/0yseq9M8isvuf6PuFugr2Q?si=08433c788a4b4591 e Now I know https://open.spotify.com/intl-it/track/1QoBroIfujsfUhhcKLwIGU?si=0512c956c6c94404
Poi in questa versione dolce di Stairway to the Stars, tutta intima, casalinga, https://www.youtube.com/watch?v=Iqj6vuYpmL4 è quasi palpabile la complicità con il pianista Michael Kanan.
Ogni nota sembra parte di un dialogo intimo, fatto di respiri, sguardi invisibili e silenzi che parlano. È un disco che consiglio di ascoltare la sera, quando serve qualcosa di leggero ma profondo, come una carezza.

E poi c’è Pick Up My Pieces, l’omaggio a Willie Nelson, che mi ha sorpresa e conquistata.Ascoltate il groove in questa Three Days https://open.spotify.com/intl-it/track/6yBJKVldd9yO0SLzX1ZkPD?si=e9783e90304447e8
Non avrei mai pensato che il country potesse entrare nel Jazz così naturalmente. Certo il Funk aiuta con tutto! Ma la voce di Gabrielle riesce a legare con eleganza e rispetto i brani, trovando un ponte emotivo tra mondi apparentemente lontani.

L’ultimo disco, Beautiful Moons Ago, https://open.spotify.com/intl-it/track/4yVxpA2YTvgLuszYigSWSy?si=c16c3bf33e354ef9 è una perla. Qui il brano che titola l’album: https://youtu.be/jGCCLzCYJ3A?si=KgSOhVf-KSW40HZm La sua voce qui ha qualcosa di ancora più maturo, più libero. Si sente che è un’artista che non ha paura di cercare, di reinventare, di esplorare. Permette di conoscere brani sconosciuti per noi italiani, e ti porta in repertori poco conosciuti se non sei nato in US : Ascoltate qui That Ole Devil Called Love https://youtu.be/oRH5x1o-luM?si=i1p8G413nXL8wEds C’è swing, c’è poesia, c’è una tenerezza nella sua voce, ma c’è anche il fuoco dello swing, e di un fraseggio che devo dire si è raffinato col tempo a livelli incredibili, e splende come non mai.

Quello che apprezzo di più, però, è il modo in cui Gabrielle riesce a non essere mai finta. E’ insieme tradizione e modernità. E’frizzante dal vivo e lo si percepisce anche all’ascolto dell’album. Ascoltate qui : So far so good https://youtu.be/Pbs1vm2xWpo?si=Dm5yumdImB8fJicM
Ha una capacità di ascoltare e divertire, divertendosi in qualsiasi situazione : dalla Jam session all’esibizione al Club più In di NY o al festival più importante …E’ come se non stesse solo interpretando, ma condividendo qualcosa che le è successo, un fatto, che le appartiene davvero, e in questo suo swingare ci emoziona, ci fa distaccare dalla realtà e ci fa sorridere, sì anche noi ammutoliti che ascoltiamo in silenzio.

Vi lascio con un ultimo brano, da ascoltare per cullare le proprie malinconie e desideri, If only Love was Blind https://open.spotify.com/intl-it/track/0RA9sM4SkydeIBQ8CJhfwb?si=d748a8fd90ad49bc
E…Non so se sia la sua formazione, il suo percorso, o semplicemente il suo modo di stare al mondo. Ma so che ogni volta che ascolto Gabrielle Stravelli, mi ricordo perché il jazz è ancora, per me, la musica più stimolante e divertente che esista.

Link Info

BIO- Website https://www.gabriellestravelli.com/bio

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